L’ossigenozonoterapia utilizza una miscela di gas, composta per   da ossigeno ed    da ozono, con enorme versatilità di impiego in medicina, per alcune importanti patologie, ma anche in estetica e cosmesi.

Fin dal 1981 l’ozonoterapia viene considerata una metodica assolutamente priva di rischi ed effetti collaterali, con numerosi benefici.

Infatti, partendo dal concetto espresso da Arthur C. Guyton, President of America Physiological Society che « qualunque dolore, sofferenza o malattia, è causata da un’insufficiente ossigenazione a livello cellulare », ci rendiamo conto che questa metodica va a migliorare un insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti, efficacia non riscontrata in alcuna sostanza medicamentosa somministrata ai pazienti.

La sua versatilità consente di utilizzarlo in estetica, somministrandolo sia a scopo medicale, sia a scopo estetico.

I progressi tecnologici della ricerca nel settore della cosmesi hanno consentito di utilizzarlo sia con sacchetti appositamente creati per l’assorbimento cutaneo, sia veicolandoli con creme, oli, gel, acqua ozonizzata, in modo da creare diversi prodotti per la cura ed il benessere del corpo.

L’utilizzo dei sacchetti e dei presidi cosmonautici hanno prodotto miglioramenti immediati e visibili fin dai primi trattamenti, rendendo la cute più luminosa, idratata, elastica e tonica, creando una rigenerazione del circolo, con effetto anti-aging.

Non va trascurata l’azione anti-batterica, anti-micotica e virustatica esercitata dell’ossigenozonoterapia, evidenziata ed accentuata in questi periodo di assoluto rigore di disinfezione e sterilità degli ambienti professionali di lavoro.

 

Rapporto ISS- INAIL sull’utilizzo dell’ozono nella pandemia in corso

 

Il nuovo Rapporto ISS-INAIL ha la finalità di fornire le evidenze tecnico-scientifiche ad oggi disponibili sull’ozono nel contesto epidemico COVID-19. Tratta anche le diverse applicazioni dell’ozono, dalla santificazione degli ambienti a quella dei dispositivi, al settore alimentare, fino al trattamento delle acque. Inoltre esamina l’efficacia terapeutica dell’ozonoterapia valutandone la sicurezza d’uso, le criticità e gli sviluppi in divenire.

Il documento “Focus on: utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento a COVID-19” ha la finalità di fornire le evidenze tecnico-scientifiche ad oggi disponibili sull’ozono nel contesto epidemico COVID-19. A tale scopo riporta lo stato dell’arte con particolare riferimento a : status regolatori, valutazioni disponibili a livello nazionale ed internazionale, informazioni sui pericoli e rischi connessi all’uso dell’ozono, informazioni sulla tossicità e l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente, efficacia della sostanza come virucida, sicurezza d’uso e precauzioni da adottare nella generazione in sito di ozono nel campo della prevenzione e controllo SARS-CoV-2.

OZONO SI, ZONO NO: COSA DICE IL DOCUMENTO ISS-INAIL

Nei mesi scorsi si è molto discusso delle diverse soluzioni già presenti sul mercato o di nuovo sviluppo che potessero essere impiegate per arginare la crisi sanitaria da Coronavirus.

L’ozono è stata una delle soluzioni più discusse in questo momento soprattutto in relazione alla sua efficacia ed ai possibili rischi d’impiego.

Per chiarire la situazione, un gruppo di ricercatori appartenenti agli enti ISS ed INAIL hanno lavorato all’elaborazione di un documento che fornisce le evidenze tecnico scientifiche sull’utilizzo di questa soluzione anche relativamente all’attuale situazione di pandemia Covid-19.

Nel documento, pubblicato il 23 luglio 2020, vengono passate in rassegna, oltre al quadro regolatori, sia le informazioni disponibili sui rischi e pericoli ambientali e per la salute annessi al suo utilizzo sia l’efficacia del suo impiego in diversi ambiti di applicazione, tra cui ovviamente quello riguardante la santificazione degli ambienti e delle superfici.

Dal rapporto si evince che l’ozono funge infatti da sanificante degli ambienti e delle superfici con le quali viene in contatto, in quanto è in grado di degradare rapidamente i composti organici, fungendo quindi da virucida. Come moltissime altre soluzioni è però in attesa di essere autorizzato come biocida e quindi disinfettante (ossia in grado di combattere, ridurre e rendere innocui i microorganismi) a tutti gli effetti in linea con il Regolamento europeo 582/2012.

I rischi connessi all’utilizzo dell’ozono, soprattutto per la salute umana, sono collegati ad un contatto diretto con il gas generato e comunque sopra determinati livelli di concentrazione nell’aria.

A questo proposito il documento proposto dal gruppo di ricercatori mette in evidenza le buone pratiche di utilizzo per il controllo del rischio che mettono gli operatori addetti nella condizione di impiegare in modo sicuro questa soluzione.

FOCUS ON: UTILIZZO PROFESSIONALE DELL’OZONO ANCHE IN RIFERIMENTO A COVID-19

Uno dei temi al centro del dibattito negli ultimi mesi è stato quello delle modalità di sanificazione degli ambienti ed in particolare l’utilizzo, a tal fine, dell’ozono. Applicazioni mediche dell’ozono sono state anche proposte da alcune strutture ospedaliere con risultati tutt’ora al vaglio delle autorità medico scientifiche.

La disinfezione degli ambienti con ozono, che deve comunque essere fatta in ore nelle quali non vi è permanenza di persone negli stessi e prevede dopo il trattamento un periodo (normalmente qualche ora) di intervallo prima di accedervi, rimane una possibilità interessante per gli ambienti che trattano alimenti poiché non creano problemi di tossicità né implicano l’utilizzo di vapore che potrebbe interferire con le parti elettriche delle macchine ed impianti.

Il rapporto del gruppo di lavoro ISS-INAIL era atteso da tempo e lo pubblichiamo qui integralmente.

Pur sottolineando come il rapporto evidenzi i molti rischi connessi all’utilizzo dell’ozono, lo stesso sottolinea che “ per quanto riguarda specificamente l’efficacia contro il SARS-CoV-2, un’azione disinfettante è, in linea di principio, del tutto plausibile considerando i meccanismi di azione dell’ozono. Per contro, non sono disponibili al momento dimostrazioni dirette dell’efficacia ottenute in comune a diversi principi attivi in valutazione come Biocidi. In sostanza l’ozono:

Ha efficacia sanificante?

Si, è a tutti gli effetti un sanificante che, seguendo le giuste metodologie e le buone norme di utilizzo, è impiegabile per la sanificazione degli ambienti senza creare danni a persone ed all’ambiente.

RAPPORTO ISS nO 56-/2020

 

 

 

 

L’UNIVERSITA’  DI PADOVA CONFERMA:

L’OZONO ABBATTE IL COVID AL 99,98%

Il  Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, diretto dal Prof. Andrea Crisanti con la Dott.ssa Claudia Del Vecchio in qualità di responsabile scientifico, ha elaborato e pubblicato un report sull’efficacia virucida dell’ozono.

Il report certifica in maniera chiara e dettagliata la sperimentazione condotta nel Laboratorio di Biosicurezza livello 3. L’ambiente è stato contaminato con una sospensione virale SARS-CoV-2, dopodiché è stato introdotto un dispositivo produttore di ozono, del tipo utilizzato per la sanificazione degli ambienti.

Come riportato dagli organi d’informazione, l’ozono è stato in grado di abbattere il Covid con un’efficacia virucida pari al 99,98%.

In occasione del “Global Health” Festival della Salute Globale, il Prof. Andrea Crisanti ha spiegato che

« L’uso dell’ozono per purificare l’aria rappresenta un metodo utilizzato in determinate circostanze, in precise concentrazioni, in spazi delimitati. I generatori di ozono sono stati utilizzati per sterilizzare determinati prodotti o per purificare l’aria in determinate condizioni e, scientificamente, sono validi ».

Le capacità virucide e battericide dell’ozono sono note da tempo. Batteri, germi, virus, lieviti, muffe, funghi, spore presenti in ambienti e superfici vengono disattivati ed eliminati dai dispositivi che producono ozono.

Il report certificato dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova va ad aggiungersi ad altri due studi scientifici sperimentali condotti da due primari istituti universitari giapponesi:

  • Facoltà di Medicina dell’Università di Nara
  • Fujita Health University (Toyoache, Prefettura di Achi)

I risultati degli studi condotti dalle tre Università risultano coincidenti e, considerati in un’ottica d’insieme, costituiscono un’ulteriore conferma che l’ozono è in grado di eliminare il Covid con una percentuale di efficienza quasi prossima al 100%.

 

GREDIS